26 gennaio 2016

" IL FINOCCHIO "





Il finocchio fà parte della nostra tradizione culinaria, ma appena si esce dalla bell'Italia si capisce che è un vegetale poco conosciuto e addirittura  dal gusto per nulla apprezzato.
Può essere selvatico o coltivato (dolce).
Quello selvatico nasce spontaneamente nei campi ed è anche facilmente visibile lungo le strade provinciali, in quanto si riproduce con notevole facilità e senza nessun intervento umano.
Le foglie ed i germogli si raccolgono dopo le prime piogge, dall'autunno alla primavera. Invece i semi (frutti) si raccolgono da agosto fino a settembre, appena il frutto è essiccato. Una prelibatezza è quella dei fiori secchi, che sprigionano l'aroma più intenso, ma sono molto difficili da reperire. 
Numerose sono le ricette regionali che utilizzano  foglie e semi.
Le ricette più conosciute sono la Pasta alle sarde, le lumachine di mare Marchigiane (bombette), il Maccu di fave,  o come condimento nella Porchetta romana e la Finocchiona toscana.
Invece il finocchio dolce coltivato ha innumerevoli usi, ed è più diffuso in tutte le regioni del nostro paese.
Si può mangiare crudo, in pinzimoni ed insalate, o cotto in diverse ricette (lessato, gratinato al forno, come quiche, torte salate e mousse).
Se non conoscete questo alimento vi consiglio di cercarlo nei mercati e supermercati, e ancora  meglio se si ha la possibilità di raccoglierlo nei campi incontaminati della vostra regione.
Utilizzatelo in quanto ha proprietà antinfiammatorie, diuretiche, antipasmodiche e ovviamente nutritive.
Vi consiglio inoltre utilizzarlo in cucina per dare un tocco di agrumato e acidità ai piatti.


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